Assegno unico per i figli in vigore: tutto ciò che devi sapere
La data di avvio, secondo le intenzioni del Governo, è quella del 1° luglio 2021, ma è ancora tutto da definire. La legge delega approvata, ed in vigore dal 21 aprile 2021, stabilisce infatti soltanto i criteri che dovranno guidare l’adozione dei decreti attuativi sull’assegno unico. Saranno questi a stabilire quando e come accedere al nuovo strumento di sostegno.
Dal 7° mese di gravidanza e fino ai 21 anni di età, le famiglie avranno diritto ad un assegno economico d’importo calcolato in base al valore dell’ISEE.
Assegno unico per i figli 2021: a chi spetta?
Per quel che riguarda i requisiti di accesso, l’assegno unico 2021 è riconosciuto in favore di:
- cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale;
- soggetti tenuti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
- residenti e domiciliati in con i figli a carico in Italia per la durata del beneficio;
- residenti in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno biennale.
Tra le novità principali dell’assegno unico vi è il fatto che spetterà anche ai titolari di partita IVA.
Assegno unico anche per i percettori di reddito di cittadinanza
I dettagli operativi sul funzionamento dell’assegno unico arriveranno solamente dopo l’emanazione dei decreti attuativi, ma il testo della Legge delega stabilisce che questi dovranno garantire l’accesso alla misura anche ai percettori del reddito di cittadinanza.
Nella determinazione dell’importo del reddito di cittadinanza verrà tenuto in considerazione anche l’importo dell’assegno unico riconosciuto ai componenti di minore età presenti nel nucleo familiare.
Figli minorenni
Come detto, per richiedere l’assegno unico sarà comunque necessario attendere i decreti attuativi del Ministero del Lavoro. Entrerà in vigore dal 1° Luglio 2021, e per richiederlo sarà necessario essere in possesso di un Isee in corso di validità e la convivenza con i figli.
Figli maggiorenni dai 18 ai 21 anni
L’assegno unico per questa categoria sarà di misura inferiore rispetto a quello previsto per i minori, e potrà essere erogato solamente se i figli risultino iscritti a un corso professionale o di laurea, se svolgano tirocinio o un’attività lavorativa retribuita con un importo annuale che non superi una determinata soglia, se siano occupati nel servizio civile o se risultino in stato di disoccupazione e in cerca di un lavoro presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro.
Nel caso in cui l’assegno spetti, potrà essere corrisposto in via diretta ai figli, su loro richiesta
Cosa sostituisce l’assegno unico per i figli
L’assegno unico punta a diventare strumento onnicomprensivo, ma i dettagli esatti e definitivi di cosa andrà a sostituire si avranno solo con l’adozione dei relativi decreti attuativi da parte del Governo.
Figli disabili
L’assegno unico non preclude ai genitori di figli disabili di chiedere o calcolare prestazioni sociali agevolate, trattamenti di tipo assistenziale e altri benefici e prestazioni sociali.