Riconoscimento del debito e prescrizione nel recupero crediti
Avrete sicuramente sentito parlare di riconoscimento del debito, ma forse vi chiedete in che cosa consista esattamente.
E’ una dichiarazione unilaterale da parte di un soggetto, che può essere una persona fisica o un’impresa, che ammette di essere debitore di un certo importo nei confronti di un altro soggetto. Può essere presente anche la promessa del pagamento della somma dovuta e le tempistiche.
Purtroppo non sempre il creditore è abbastanza previdente da farsi rilasciare un riconoscimento dal debitore prima che la situazione peggiori. A volte si concede tempo e fiducia, e non sempre vengono ripagati.
Per il creditore, soprattutto se si tratta di un privato o di un libero professionista, è molto utile avere un riconoscimento del debito perché fornisce prova dell’esistenza del credito stesso, ed eventualmente anche la sua consistenza, quindi, l’onere della prova, in caso di fase giudiziale, sarà in capo al debitore, che dovrà dimostrare o di aver pagato, o di non essere tenuto a farlo.
In presenza di un riconoscimento di debito, il creditore potrà anche ottenere un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, accorciando i termini per poter procedere al pignoramento di beni mobili e immobili.
Che vi siano un riconoscimento di debito o solamente delle fatture insolute, è molto importante agire tempestivamente per il recupero, in primo luogo perché solitamente più si attende più la situazione economica del debitore peggiora e rende sempre più difficile un recupero positivo, ed in secondo luogo perché vi è sempre il rischio di incorrere nella prescrizione del credito.
Le diverse categorie di credito hanno altrettante fasce temporali di prescrizione. La durata ordinaria della prescrizione è definita in 10 anni e vale per tutte le tipologie di credito non espressamente indicate come eccezioni. Entrando nello specifico i tempi di prescrizione si accorciano a 5 anni per i canoni di locazione, le rate di mutui, risarcimenti danni derivanti da fatti illeciti. Sono 5 anni anche per le cartelle esattoriali. Diminuisce a 3 anni la prescrizione per la categoria dei crediti professionali (notai, commercialisti, avvocati) o del bollo auto per esempio. Vi sono poi i 2 anni per le bollette di luce, gas e acqua. Esistono anche prescrizioni di 1 anno, ad esempio quella del diritto degli insegnanti alla retribuzione delle lezioni private, degli ufficiali giudiziari per il compenso degli atti compiuti nella loro qualità o dei farmacisti
Poichè a volte il tempo passa senza che ci si renda conto, buona pratica, se non si vuole agire subito, è quella di effettuare periodicamente una A/R o una PEC che solleciti il pagamento, precisando gli importi da saldare ed il termine entro cui farlo.
Nel caso in cui il credito, per diversi motivi, si sia prescritto e non sia più possibile procedere al recupero, le aziende (ma non i privati, né i liberi professionisti) possono procedere alla messa a perdita del credito inesigibile, dopo aver comunque fatto un sollecito formale al debitore. E’meglio se il sollecito viene fatto fare al Legale, in modo da dimostrare all’Agenzia delle Entrate di aver tentato il recupero.
Lo Studio Raffaglio può efficacemente affiancare Aziende e privati sia nel predisporre riconoscimenti di debiti da far sottoscrivere al debitore che voglia rientrare degli importi non versati, sia nel recupero crediti, sia stragiudiziale che giudiziale.